Colposcopia: come avviene l'esame, come prepararsi e a cosa serve

La colposcopia è un esame ambulatoriale necessario per individuare anomalie delle mucose, infezioni o malattie tumorali nella vulva, nella vagina e nella cervice uterina o collo dell’utero. Si tratta di un esame di approfondimento prescritto dal ginecologo quando l’esito di un esame di prevenzione di primo livello, come il pap-test, mostra alterazioni delle cellule tali da far sospettare infezioni (per esempio da virus HPV) o lesioni pre-tumorali o tumorali. 

Colposcopia: come avviene l’esame 

La colposcopia dura solitamente una ventina di minuti, avviene in regime ambulatoriale, non è un esame invasivo e non comporta rischi. L’esame avviene sul lettino ginecologico con il medico che distende le pareti della vagina con lo strumento chiamato speculum e, dopo aver tamponato le zone di interesse con un batuffolo di cotone applica una soluzione a base di acido acetico o di iodio che facilita il riconoscimento di eventuali anomalie dei tessuti. A questo punto con il colposcopio, una specie di grande lente di ingrandimento, il medico osserva i tessuti nel dettaglio in cerca di eventuali anomalie. L’esame colposcopico è del tutto indolore, fatto salvo che l’applicazione di acido acetico o di iodio può comportare una sensazione di formicolio.

Qualora si renda necessario, durante la colposcopia il medico può effettuare una biopsia, il prelievo di una piccola quantità di tessuto da inviare a un accertamento istologico. Solitamente la biopsia al collo dell’utero provoca solo un leggero fastidio, come di una leggera puntura, mentre è più dolorosa nella porzione inferiore della vagina o della vulva, e il medico può ricorrere a un anestetico locale. 

In ogni caso è possibile tornare a casa o al lavoro subito dopo l’esame.

Colposcopia: come prepararsi all’esame

La colposcopia non può essere eseguita in presenza di ciclo mestruale, ed è bene programmarla a distanza di qualche giorno dall’inizio e dalla fine del flusso mestruale. È rischiesto anche di astenersi da rapporti sessuali e di non usare tamponi vaginali, candelette, ovuli, lavande o altri farmaci vaginali nelle 24 ore precedenti l’esame.
È bene anche segnalare eventuali allergie alle sostanze utilizzare durante l’esame colposcopico, come l’acido acetico o le soluzioni iodate, nonché infiammazioni o distrofie della mucosa vaginale tipiche della menopausa

Conseguenze della colposcopia

Come può accadere dopo l’esecuzione del pap-test, anche la colposcopia può dar esito nei 2 o 3 giorni successivi a qualche piccola perdita di sangue. In questo caso non c’è da allarmarsi e l’indicazione del medico è quella di astenersi dai rapporti sessuali fintanto che non finiscono le perdite. 
Se invece le perdite dovessero risultare più abbondanti o durare più a lungo, anche ma non necessariamente associate a febbre, dolori addominali o brividi, allora bisogna rivolgersi nuovamente al medico per una verifica.

Esito della colposcopia

In assenza di biopsia e di approfondimento istologico l’esito della colposcopia è solitamente comunicato immediatamente dal medico. Qualora invece fosse necessaria un’analisi istologica in laboratorio possono servire alcune settimane prima di ricevere i risultati.