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Polipi

Cosa sono

I polipi dell’utero sono neoformazioni benigne molto frequenti. Possono riguardare donne di ogni età sia in periodo fertile, sia dopo la menopausa, anche se raramente. 

Si tratta di escrescenze soffici generalmente peduncolate che crescono dal rivestimento della cervice o dalla mucosa della cavità uterina (endometrio) e aderiscono alla parete interna dell’utero. 

Le loro dimensioni possono variare da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Possono presentarsi singolarmente, in coppia oppure formare aggregati complessi costituiti da molti polipi di piccole dimensioni. 

La visita

La visita ginecologica con ecografia transvaginale è il principale metodo di diagnosi dei polipi uterini, ne permette di riscontrare l’eventuale presenza.

Sintomatologia

La maggior parte dei polipi uterini è asintomatica, questa la ragione per la quale la diagnosi avvenga durante un controllo ginecologico di routine, o mentre si effettua il pap test. 

Quando sintomatici i polipi possono arrivare a causare diversi disagi: con mestruazioni dolorose (dismenorrea), accompagnate da forti crampi addominali, e flusso molto abbondante. 

Una perdita di sangue copiosa nel 25% delle pazienti può infatti essere dovuto alla presenza di un polipo endometriale. Frequenti sono anche le piccole perdite intermestruali, il cosiddetto spotting. 

In caso di polipi uterini è possibile che si manifesti sanguinamento durante o dopo il rapporto sessuale. Questo sintomo è tipico dei polipi situati nella cervice posizionati verso la vagina. 

Le cause

Le cause dello sviluppo dei polipi uterini non sono state ancora identificate. Esistono però alcuni fattori di rischio che sembrano contribuire alla loro formazione. Primi tra tutti gli estrogeni. Infatti, è più probabile che i polipi si verifichino nelle donne con squilibri ormonali tra i 40 e i 60 anni.

A favorire la comparsa di queste neoformazioni c’è anche un farmaco ,il Tamoxifene, un ormone sintetico usato nella terapia chemioterapica, del cancro al seno. 

Studi effettuati, hanno dimostrato la sua azione stimolante sulla mucosa che copre l’interno della cavità uterina. La diagnosi tempestiva in questi casi è molto più semplice, tutte le pazienti sottoposte a trattamento per il carcinoma mammario, vengono sottoposte a controlli ginecologici annuali. 

La comparsa di polipi è più frequente anche nelle donne affette da obesità, ovvero con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 29. 

Sono, altresì, comuni in chi soffre di ipertensione arteriosa. Infine, anche la terapia ormonale sostitutiva (TOS) sembrerebbe essere un fattore di rischio, ma questa correlazione non è stata dimostrata in modo scientifico.  

Diagnosi

In alcuni casi si può effettuare un test chiamato isterosonografia, un’ecografia dopo aver disteso la cavità uterina con soluzione fisiologica, per facilitare così la valutazione dell’endometrio.

È molto utile nella diagnosi dei polipi endometriali, in quanto consente di vedere perfettamente il polipo “fluttuante” all’interno dell’utero. 

In aggiunta a questi esami, la presenza può essere confermata con un’isteroscopia.

Si tratta di introdurre una microscopica telecamera attraverso la vagina e la cervice, al fine di visualizzare direttamente qualsiasi anomalia nella cavità uterina. 

L’isteroscopia consente inoltre la biopsia del polipo e, se necessaria, la sua rimozione. I polipi endometriali sono generalmente benigni, ma poiché una minima percentuale può essere correlata all’insorgenza del cancro, la loro analisi istologica è essenziale. 

L’esito dell’esame condiziona inoltre la successiva procedura di trattamento.

Una diagnosi precoce

Non esistono misure preventive contro la comparsa dei polipi uterini, poiché non è noto quali siano le cause esatte della loro formazione. In caso si riscontri la presenza di uno o più fattori di rischio, è consigliabile sottoporsi periodicamente a visite ginecologiche, preferibilmente associate all’esecuzione dell’ecografia transvaginale. 

In questo modo è possibile diagnosticare precocemente, controllare nel tempo la presenza di polipi uterini ed intervenire nell’eventualità si presentasse la necessità di trattarli.

Oggi esistono tecniche mininvasive, ambulatoriali ed indolori.

UNITÀ GINECOLOGIA

RESPONSABILE SCIENTIFICO E DELLA FORMAZIONE CHIRURGICA

Anna Morrone

GINECOLOGIA

Pietro Tassan​

GINECOLOGIA