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Urologia

Per tutte le patologie urologiche

IPERPLASIA PROSTATICA

Si usa questo termine per indicare l’ingrandimento benigno della prostata, ghiandola che circonda in canale urinario maschile nel suo primo tratto al di sotto della vescica, deputata alla produzione di circa il 30% del volume del liquido seminale contribuendo così alla funzione riproduttiva grazie ad alcune sostanze da essa prodotte. L’aumento parafisiologico delle sue dimensioni, dovuto all’eta’ del paziente, puo’ determinare sintomi ostruttivi quali mitto ipovalido, flusso interrotto, esitazione minzionale, sensazione di incompleto svuotamento vescicale e sintomi irritativi quali pollachiuria, nicturia, bruciori minzionali.
Il trattamento chirurgico si propone a coloro che hanno un peggioramento della suddetta sintomatologia nel tempo, nonostante l’assunzione di farmaci e/o integratori abitualmente usati per curare tale patologia. Si e’passati dall’Adenomectomia TransVescicale, che prevedeva un intervento a cielo aperto con taglio, a procedure endoscopiche quali la TURP ed in seguito all’utilizzo dei laser quali l’olmio (HoLEP), il diodi (DiLEP) per enucleare l’adenoma prostatico, ovvero la parte centrale della ghiandola responsabile dell’ostruzione. Purtroppo una delle conseguenze di tutte le tecniche disostruisti e finora impiegate è l’eiaculazione retrograda. Dopo anni di studi clinici si è giunti alla messa a punto della tecnica LEST (Leonardi Ejaculation Sparing Technique) al fine di mantenere l’eiaculazione anche dopo la procedura disostruttiva condizione che ha incoraggiato molti ad accettare l’intervento rifiutato fino a quel momento.
Una procedura innovativa, meno risolutiva rispetto alla LEST ma che permette una soddisfacente disostruzione con mantenimento del getto eiaculatorio e’ la TPLA (Trans Perineal Laser Ablation, Ablazione Laser Trans Perineale). Questa tecnica prevede l’inserimento di aghi sottili per via transperineale in anestesia loco-regionale. La necrosi tessutale si ottiene mediante l’emissione di luce laser trasmessa mediante sottili fibre ottiche collocate in situ. Si tratta di un intervento sicuro e veloce, che presenta rischi di complicanze molto più bassi e assenza di perdite ematiche, a differenza della chirurgia di resezione della prostata con accesso transuretrale.

TUMORE DELLA VESCICA

Il tumore della vescica rappresenta in urologia il secondo tumore, dopo quello della prostata. È più comune tra i 60 e i 70 anni ed è tre volte più frequente negli uomini che nelle donne. Per il tumore della vescica il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio, seguito dall’esposizione cronica alle ammine aromatiche e nitrosamine (frequente nei lavoratori dell’industria tessile, dei coloranti, della gomma e del cuoio), da eventuali radioterapie che hanno coinvolto la pelvi, dall’assunzione di farmaci come la ciclofosfamide e la ifosfamide e dall’infezione da parassiti come Bilharzia e Schistosoma haematobium, diffusi in alcuni paesi del Medio Oriente. Anche la dieta ha un ruolo importante: fritture e grassi consumati in grande quantità sono associati a un aumentato rischio, mentre una componente genetica e’ fattore predisponente. Fortunatamente non sempre questi tumori, se presi in tempo, sono molto aggressivi. Spesso si tratta di forme superficiali. Spesso non disponendo della giusta tecnologia ed esperienza anche queste forme vengono curate in regime di ricovero. Esistono comunque delle alternative efficaci e sicure impiegando la tecnologia laser.I pazienti che più di tutti possono avvalersi di questa novità tecnologica sono coloro con morbilità multiple non idonei al trattamento convenzionale in anestesia generale.
La tecnica endoscopica definita TULA® DUAL viene attuata con cistoscopia flessibile e laser Dual  in anestesia locale o addirittura senza anestesia ed in ambito ambulatoriale. La quasi assenza di sanguinamento durante l’applicazione del laser è un chiaro vantaggio rispetto alla resezione transuretrale con elettrobisturi. La perforazione della vescica risulta molto meno probabile e non occorre posizionare il catetere vescicale nel post-operatorio.

E’ indicata per il trattamento di neoplasie vescicali non-muscolo invasive, ovvero per il follow up di tumori vescicali che non hanno infiltrato il muscolo detrusore ed inoltre per le cistiti attiniche ovvero le infiammazioni vescicali determinati dall’azione di raggi X sulla regione pelvica (ad es. radioterapia per il trattamento di tumori della prostata).

VARICOCELE

Il varicocele è una dilatazione patologica delle vene testicolari (o spermatiche) che si trovano all’interno dello scroto, la sacca di pelle che racchiude i testicoli. Le vene hanno il compito di drenare il sangue dai testicoli e in presenza di varicocele la situazione è simile alle vene varicose che si manifestano alle gambe.

Tale alterazione, talvolta asintomatica, può provocare un gonfiore, o un senso di peso, a carico  del testicolo interessato, ma soprattutto può essere causa d’ infertilità nel giovane adulto. Solo nelle forme più gravi, ed in caso di non trattamento chirurgico, si può verificare atrofia testicolare.

Il varicocele è una condizione patologica molto diffusa negli uomini, in particolare fra i giovani adulti (18-25 anni). Tendenzialmente compare a carico del testicolo sinistro , a causa del decorso anatomico della vena testicolare sinistra, anche se non è raro un interessamento del testicolo destro.

Oltre al varicocele idiopatico (primario) esiste anche una forma di varicocele secondario, cioè che dipende da un’altra patologia. Nel varicocele secondario la causa del blocco al flusso sanguigno è la presenza di un tumore o una fibrosi a livello pelvico o addominale; il quale comprime i vasi venosi entro cui dovrebbe defluire il sangue proveniente dalle vene testicolari. Il varicocele secondario è tipico delle persone adulte o anziane di età compresa tra i 50 e i 70 anni.

L’intervento, vien eseguito nel nostro centro con tecnica microchirurgica. Ha la durata di circa un’ora e viene eseguito in anestesia locale con o senza sedazione, praticando una piccola incisione sub-inguinale. Utilizzando strumenti di ingrandimento ottico (Loupes, Microscopio operatore, Varioscopio)  il campo operatorio viene magnificato da 4 a 40 volte, vengono identificati, le vene, il dotto deferente, che si occupa del trasporto degli spermatozoi al di fuori del testicolo, l’arteria spermatica ed i dotti linfatici. Dopo aver identificato le vene dilatate si procederà alla loro sezione e legatura. Nella nostra sala operatoria eseguiamo la procedura con una innovativa tecnica microchirurgica, che prevede il controllo intra-operatorio dei micro-reflussi, al fine di evitare il piu’possibile eventuali recidive frequentemente descritte in letteratura. A fine intervento si eseguirà un controllo dell’emostasi e la chiusura dell’incisione con materiale riassorbibile.

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FIMOSI E LESIONI PENIENE

La fimosi e’ un restringimento del prepuzio, che non consente la corretta esposizione del glande causando discomfort durante l’atto minzionale oppure nei rapporti sessuali. Trattasi di condizione molto frequente nei giovani sotto i 30 anni, ma anche in uomini di oltre 60 anni che presentano fattori di rischio quali diabete mellito, scarsa igiene intima, infezioni frequenti delle vie urinarie tra cui prostatiti, ecc…

La tecnica chirurgica tradizionale e’ la circoncisione, che consiste nella rimozione del prepuzio.

La procedura laser, realizzata in anestesia locale, sostituisce l’impiego del bisturi con l’uso di laser a fibra conica super pulsato per l’esecuzione delle incisioni. Il prepuzio viene rimosso attraverso precise incisioni che producono una eccellente emostasi (cauterizzazione). La minore traumaticità dell’incisione laser riduce l’edema post-operatorio e conseguentemente rapida ripresa delle normali attivita’ quotidiane. I lembi cutanei vengono poi suturati con con punti riassorbibili.

CONDILOMI

I condilomi sono escrescenze, simili a verruche, che compaiono nelle aree genitali, sia nel sesso maschile che in quello femminile: le dimensioni dei condilomi possono variare da pochi mm, fino a vere grossolane formazioni, dette volgarmente “creste di gallo”.

Sono usualmente lesioni benigne, provocate da un virus, il papilloma virus (HPV) trasmesso per contatto sessuale con un partner infetto. I ceppi di papilloma virus responsabili della trasmissione sono numerosi e alcuni di questi ceppi virali possono trasformare il condiloma da lesione benigna in lesione maligna.

Nella donna i condilomi si localizzano sui genitali esterni, dentro la vagina, a livello della cervice uterina e attorno o dentro l’ano. Nell’uomo possono essere ben visibili sul glande, sullo scroto, intorno o dentro l’ano.  Possono essere trattate anche tante altre lesioni peniene cancerose e pre-cancerose.

RECURVATUM PENIS

La Induratio Penis Plastica o malattia di La Peyronie, è una malattia del tessuto connettivo dell’involucro dei corpi cavernosi del pene, che è caratterizzata dalla formazione di lesioni fibrotiche (dette placche), che portano alla deformazione del pene (il cosiddetto ‘recurvatum penis’). Puo’ essere una condizione congenita oppure acquisita. I fattori di rischio sono: il diabete, l’ipertensione, il fumo, alterazioni del metabolismo lipidico e l’associazione con la Malattia di Dupuytren (retrazione dell’aponeurosi palmare).

L’intervento chirurgico tradizionale di correzione e’ la cosiddetta corporoplastica di raddrizzamento (le piu’ comuni sec. Nesbit e sec. Yachia), che prevede la correzione della curvatura, previa millimetrica incisione circolare, al di sotto del balano prepuziale e scollamento dei piani sino a mettere in evidenza il corpo cavernoso.

Nel nostro centro siamo in grado di eseguire tale procedura mediante utilizzo di fibra laser (come gia’ descritto nel caso della fimosi).

STENOSI URETRALI

La stenosi uretrale è il restringimento o ostruzione dell’uretra che è il canale che trasporta l’urina dalla vescica verso l’esterno. È determinata dalla crescita di tessuto cicatriziale a livello della parete spugnosa che costituisce l’uretra. Colpisce tutti i generi e tutte le eta’ e puo’ essere causata da infezioni urinarie ripetute, traumi uretrali, manovre strumentali nell’uretra (cateterismo, uretroscopia, cistoscopia, interventi urologici), malattie dermatologiche quali il Lichen Sclerosus (detta anche Balanite Xerotica Obliterans), precedenti interventi di riparazione di Ipospadia, tumori uretrali.

L’intervento di correzione di tale condizione, denominato uretrotomia’ endoscopica, consiste nell’allargare il canale uretrale mediante lama fredda oppure con utilizzo di laser che espone ad una minore incidenza di recidiva.

PROCEDURE AMBULATORIALI

Cistoscopia

La cistoscopia in anestesia locale consiste nell’introduzione dal meato uretrale di uno strumento flessibile, che consente la diagnosi ed il follow up di neoplasie vescicali ed inoltre la rimozione di stents ureterali (posizionati per il trattamento chirurgico endoscopico della calcolosi reno-ureterale).

Stent Uretrali

La sostituzione periodica degli stents ureterali in pazienti cistectomizzati (sottoposti a rimozione completa della vescica a causa di neoplasie muscolo-invasive) e con derivazioni urinarie esterne viene eseguita sotto guida radioscopica mediante l’utilizzo del cosiddetto ‘arco a C’.

UNITÀ UROLOGIA