Prostata e alimentazione - i cibi che aiutano la prevenzione

Disturbi delle vie urinarie, bisogno frequente di minzione e ripetuti risvegli notturni, riduzione del getto delle urine, disfunzione erettile (DE) e problemi sessuali sono tutti sintomi di patologie che riguardano la prostata. Che si tratti di prostatite (una infiammazione di norma causata da infezione batterica), di ipertrofia prostatica benigna (il tipico ingrandimento dovuto all’età) o di tumore, si tratta di malattie che impattano fortemente sulla salute sia in termini sociali che personali e psicologici. 

Prostata e stili di vita

In letteratura scientifica è ormai assodato come alcuni fattori legati allo stile di vita possano essere responsabili dell’ingrossamento della prostata, o iperplasia prostatica benigna (IPB). Per esempio l’aumento del girovita e dei livelli di colesterolo e trigliceridi, l’innalzamento della pressione, la riduzione della produzione di testosterone, lo sviluppo di diabete di tipo 2 e dell’obesità viscerale, e più in generale tutte le sintomatologie della sindrome metabolica sono fattori di rischio per lo sviluppo di IPB e DE. 

Oltre che grazie a uno stile di vita attivo la prevenzione può iniziare anche a tavola, evitando cibi a rischio per il basso tratto urinario e preferendo alimenti contenenti sostanze antiossidanti e con capacità antinfiammatoria.

 

Prostata e cibi irritanti

Tra i cibi irritanti del basso tratto urinario e da evitare o almeno limitare ci sono birra e superalcolici, salumi e insaccati, formaggi e pesci grassi, le preparazioni fritte e le bevande zuccherate. 

Da preferire invece i cibi ricchi di Omega-3 e con effetto antinfiammatorio come il pesce azzurro, le farine e il riso integrali, l’olio EVO nonché frutta e verdura ricche di Vitamina A (come carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori), Vitamina C (ribes, kiwi, agrumi, fragole, cavolfiori, peperoni) e Vitamina E (olio d’oliva, oli vegetali, germe di grano).

Quando farsi visitare

In ogni caso, a partire dai 50 anni, è consigliabile effettuare almeno una volta ogni 12 mesi una visita urologica di controllo preceduta dal dosaggio del PSA nelle sue tre frazioni (Totale, libero e rapporto Libero/totale) e che preveda anche una ecografia specialistica della prostata.
Nei casi di familiarità con soggetti colpiti da cancro alla prostata lo screening dovrebbe essere più precoce, a partire dai 40 anni di età.